giovedì 8 marzo 2007

VERSI AUREI (I Pitagorici)


I "versi aurei" costituiscono l'essenza dell'insegnamento Pitagorico; essi non sono direttamente riferibili al filosofo, ma costituiscono una "summa" dei dogmi della "scuola italica", messa per iscritto dai Pitagorici che seguirono la via del maestro dopo la morte di quest'ultimo, per istruire coloro che sarebbero venuti dopo di loro.
Questi principi erano l'unico strumento che consentiva agli adepti di seguire la via divina e di elevare lo spirito, essenza suprema di ciascun individuo, fino al raggiungimento dell' "estinzione delle sofferenze terrene" per mezzo dell'unione tra lo spirito "individuale" dell'iniziato e Dio, concepito come unica fonte creatrice del tutto.
"Venera innanzitutto gli Dei immortali e serba il giuramento;
onora poi i radiosi eroi divinificati e ai demoni sotterranei offri secondo il rito;
onora anche i genitori e a te chi per sangue sia più vicino;
degli altri, fatti amico chi per virtù è il migliore, imitandolo nel parlare con calma e nelle azioni utili. Non adirarti con un amico per una sua colpa lieve, sinchè tu lo possa;
approfondisci lo studio di queste cose e queste altre domina: il ventre anzitutto e così pure sonno, sesso e collera;
non far cosa che sia turpe in faccia ad altri o a te stesso, ma, soprattutto, rispetta te stesso;
poi, esercita la giustizia con le opere e la parola;
in ogni cosa, di agir senza riflettere perdi l'abitudine;
considera che per tutti è destino morire;
delle ricchezze e degli onori accetta ora il venire, ora il dipartirsi;
di quei mali, che per demoniaco destino toccano ai mortali, con animo calmo, senz'ira sopporta la tua parte pur alleviandoli, per quanto ti è dato: e ricordati che non estremi sono quelli riservati dalla Moira al saggio;
il parlare degli uomini può essere buono o cattivo; che esso non ti turbi, non permettere che ti distolga.
E se mai venisse detta falsità, ad essa calmo opponiti."

R.C. + P.D.

Dominus Iesus Rex Obstitum Numen


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