giovedì 22 febbraio 2007

Il segreto dell'architettura islamica medioevale

Che cosa hanno in comune le madrasse dell'Uzbekistan e di Bagdad, la moschea di Isfahan in Iran e i palazzi sacri di Agra in India o di Herat in Afghanistan? L'impareggiabile maestria delle decorazioni, un complesso sistema di ceramiche ornamentali capaci di creare affascinanti arabeschi geometrici, che si replicano disegnando simmetrie azzardate.





Una sorta di "marchio di fabbrica" dell'architettura islamica, che si ritrova costante dall'Asia centrale al Medio Oriente fin dal Medioevo. Ma dietro quella che sembrava fino a oggi l'abilità certosina di un'affermata scuola artigiana si nascondono sofisticate formule matematiche che l'Occidente avrebbe compreso solo 500 anni dopo, a partire dal 1970. Lo sostiene uno studio americano pubblicato su Science. Il mistero che sta dietro gli intricati disegni ornamentali delle "tassellature" islamiche è quello che gli scienziati chiamano una geometria "quasi cristallina", uno schema che replica la precisa struttura di un cristallo senza mantenerne l'esatta simmetria. E' una configurazione estremamente complicata da realizzare, che sottintende conoscenze matematiche molto avanzate.



A lungo si è pensato che le decorazioni geometriche tipiche delle architetture islamiche venissero realizzate a forza di compasso e regolo. Ma Peter J. Lu, dell'Università di Harvard, insieme a Paul J. Steinhardt dell'ateneo di Princeton, sostiene invece che questi semplici strumenti non sono sufficienti a spiegare risultati così perfetti, senza distorsioni, ottenuti su superfici così ampie. Analizzando la struttura degli schemi ornamentali usati su larga scala, i ricercatori hanno individuato un modello complesso, creato partendo da tasselli a stelle e poligoni chiamati "girih", frequente negli edifici islamici sin dal XV secolo. Un disegno elaborato, ma con una simmetria che non si ripete mai uguale, che l'Occidente ha descritto per la prima volta solo negli anni '70 grazie all'intuizione del fisico e matematico britannico Roger Penrose. "Erano più avanti di noi di almeno 500 anni", spiega a Repubblica.it Peter J. Lu, primo autore della ricerca. E in tempi di "conflitto di civiltà", ciò dovrebbe far riflettere, dice lo scienziato. "Questo dovrebbe dare all'Occidente nuove motivazioni per studiare la cultura e la storia del mondo islamico, particolarmente rilevante nell'attuale contesto geopolitico", continua Lu.
"Se il nostro lavoro contribuisse a far luce sui progressi scientifici e matematici del mondo islamico medioevale, sarebbe per me una grande soddisfazione. E magari ne uscirebbe un livello di comprensione maggiore fra due gruppi di persone che al momento non vedono allo stesso modo molte cose".
22 Febbraio - Repibblica.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello e interessante. L'applicazione devota alla costruzione architettonica o ad applicazioni del genio è comunque un fattore comune generale del medioevo... basti pensare al tempo che veniva impiegato per costruire imponenti roccaforti, innalzate in pochissimi mesi (se raffrontati ad oggi la misura è imbarazzante). Quello che spicca in questo articolo è però intrigante per come si cerchi un tutto armonico, un motivo quasi legato alla perfezione religiosa. Complimenti, bell'articolo davvero!

Roberto da Amalfi ha detto...

Ti ringrazio,

lo studio dell'architettura medievale porta ad un'unica sapienzalità oramai ignorata e dimenticata.

Quando palreremo del Gotico nel dettaglio, vedrai che alcune proporzioni delle planimetria trovano forti similitudini tra oriente ed occidente...

Il Direttore HR ha detto...

Di sicuro gli arabi hanno sempre dimostrato di avere, nelle loro realizzazioni artistiche ed architettoniche, un gusto ed una tecnica molto avanzata. Non so però quanto conoscessero, in maniera esplicita, le formule matematiche a cui si fa cenno, e quanto invece fosse semplicemente l'applicazione di una tecnica "pratica2 che poi, successivamente da altri studiosi è stata resa spiegabile e misurabile anche in termini matematici. Anche la costruzione delle cattedrali ha molto a che fare con la matematica e con le proporzioni geometriche. Forse antichi artigiani, con fantasia e manualità particolari, avendo inventato, grazie alla propria creatività, ma anche migliorato con la pratica tecniche costruttive già esistenti tramandavano le loro conoscenze agli allievi attraverso l'esempio diretto. La scienza matematica è intervenuta dopo, creando modelli teorici , ma dall'osservazione di quanto già esisteva.

Roberto da Amalfi ha detto...

La Matematica è stata una dele principali attività degli Arabi. Fondarono diverse Università fra cui quella di Toledo nel primo Medio Evo. Veniovano da tutto il mondo conosciuto a studiare...

E' quindi certo che la loro sapienzalità fu "trasferita" in diverse loro attività fra cui l'Architettura.. Il Gotico par provenga dallo studio della Geometria sacra araba.