venerdì 27 febbraio 2009

Imitazione di Cristo


Cari ragazzi,

il nostro percorso è solo all’inizio ma già ci siamo avviati verso lo studio e comprensione di materie apparentemente ostiche soprattutto per chi da tempo non ha allenato piu’ la mente con la lettura di qualche buon libro. Con il supporto delle apposite Dispense e dei libri consigliati stiamo cercando di ricostruire un quadro generale per arrivare ad una perfetta comprensione del ruolo che dovrebbe avere la Cavalleria oggi soprattutto animata da una profonda spiritualità cristiana.

Questo connubio, Cavalleria e Cristianità, ha un’importanza che voi neanche vi immaginate. E quando parlo di cristianità intendo di certo qualcosa di molto piu’ universale dell’Istituzione della Chiesa Cattolica che comunque promuovo e difendo con altrettanta convinzione. E’ bene però ricostruire il percorso proprio per evitare di cadere in discussioni mitologiche senza alcun fondamento o in luoghi comuni che non hanno mai avuto reale applicazione nel concreto.

Sapevo quando nacque l’idea di costituire un gruppo dedito si al divertimento con le attività di scherma, ma anche allo sviluppo della nostra arte marziale occidentale, che avrei avuto obiezioni, fraintendimenti sul modus operandi e persino strumentalizzazioni. Mi sono spesso avvilito nella prosecuzione delle attività, ma altrettanto velocemente ho ripreso i lavori nel rispetto di quelli che ci credono con tutto il cuore. So quindi che alla meta si arriverà in pochi. Molto pochi.

La Nostra Scuola nasce in virtù di una costruzione di un percorso legato “all’Arte Marziale della Spada Occidentale”. Una definizione che non esiste da un punto di vista formale ma che con una visione piu’ attenta la si può inquadrare nel nostro Cuore e nella nostra Mente, oltre che nel nostro braccio. La componente spirituale è d’obbligo: ogni uomo/donna sente la necessità di parlare con qualcuno piu’ in alto di lui. Una comunicazione uomo – Dio senza intermediari. Chi piu’ di Noi ci conosce e ci può giudicare? Con lo sguardo rivolto a Dio, noi ogni sera ci raccogliamo per comprendere se stiamo seguendo una giusta via, se il fato ci è a favore e se abbiamo la forza il giorno dopo ad affrontare i tanti problemi della nostra vita. Ed io come ogni sera, o quasi, piango immergendomi nei miei ricordi e nei miei pensieri.

E’ sulla base di questo percorso che Dio Onnipotente è in grado di illuminarci sia come Uomini che come Cavalieri. Sentire la chiamata è cosa ardua, ma non impossibile. Dopo i Vangeli, che spero stiate leggendo con un’ottica diversa da quella fatta durante la nostra adolescenza, c’è sicuramente un grande libro, che alcuni di Voi hanno acquistato dopo consiglio di alcuni nostri sapienti amici Cistercensi: L’imitazione di Cristo.
Questo piccolo libro ha costituito per secoli un preciso punti di riferimento per la spiritualità cristiana, tanto che si può considerare "il libro più letto dopo il Vangelo, meditato nei monasteri, letto nella vita religiosa e sacerdotale, tenuto come manuale di formazione cristiana robusta per tante generazioni di laici, di cristiani nel mondo". L'Imitazione di Cristo, il cui autore resta sconosciuto, benché possa essere collocato in ambiente monastico attorno ai secoli XIII-XIV, costituisce un semplice e concreto tracciato di vita ascetica. La tensione spirituale che lo anima, ne fa un testo fondamentale nel tracciare una via alla ricerca di Dio, all'abbandono dell'"uomo vecchio" per costruire l'"uomo nuovo", per radicare interiormente una profonda spiritualità personale.


Qualche assaggio…:

1. "Chi segue me non cammina nelle tenebre" (Gv 8,12), dice il Signore. Sono parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo. Già l'insegnamento di Cristo è eccellente, e supera quello di tutti i santi; e chi fosse forte nello spirito vi troverebbe una manna nascosta. Ma accade che molta gente trae un ben scarso desiderio del Vangelo dall'averlo anche più volte ascoltato, perché è priva del senso di Cristo. Invece, chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. Senza l'amore per Dio e senza la sua grazia, a che ti gioverebbe una conoscenza esteriore di tutta la Bibbia e delle dottrine di tutti i filosofi? "Vanità delle vanità, tutto è vanità" (Qo 1,2), fuorché amare Dio e servire lui solo. Questa è la massima sapienza: tendere ai regni celesti, disprezzando questo mondo.


2. Vanità è dunque ricercare le ricchezze, destinate a finire, e porre in esse le nostre speranze. Vanità è pure ambire agli onori e montare in alta condizione. Vanità è seguire desideri carnali e aspirare a cose, per le quali si debba poi essere gravemente puniti. Vanità è aspirare a vivere a lungo, e darsi poco pensiero di vivere bene. Vanità è occuparsi soltanto della vita presente e non guardare fin d'ora al futuro. Vanità è amare ciò che passa con tutta rapidità e non affrettarsi là, dove dura eterna gioia. Ricordati spesso di quel proverbio: "Non si sazia l'occhio di guardare, né mai l'orecchio è sazio di udire" (Qo 1,8). Fa', dunque, che il tuo cuore sia distolto dall'amore delle cose visibili di quaggiù e che tu sia portato verso le cose di lassù, che non vediamo. Giacché chi va dietro ai propri sensi macchia la propria coscienza e perde la grazia di Dio.
Leggete attentamente questi primi due paragrafi e consigliandovi di comprare questo libricino e che possa esservi utile la sera prima di addormentarvi, vi lascio a riflettere sul senso del nostro progetto.


Un vecchio motto, di un Vecchio mio maestro diceva: “Signore Cristo Re, per un progetto divino, per una società Divina.”


Non per Noi… ma solo per la Tua Gloria.


RC

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