L’Arte
Equestre Rinascimentale si colloca nel contesto rievocativo e marziale
dell’Equitazione in riferimento all'identità Storica del nostro Paese in un
periodo intercorrente tra il XV ed il XVII Secolo. In questo periodo si
producono i maggiori trattati di Equitazione ponendo le basi all'equitazione moderna.
Il Dipartimento è diviso in tre particolari
sezioni:
-
Giostra all'incontro in Armatura
-
Giochi d’Arme a Cavallo
-
Maneggi
La Giostra
in Armatura è una competizione che ha come protagonisti Cavalieri in
Armatura completa da giostra, perfettamente riprodotte, in cui avviene lo
scontro reale in lizza con lance di sicurezza. I Cavalieri che si cimenteranno
nelle prove suddette dovranno fare particolare attenzione alla ricostruzione
degli indumenti, armi ed Armature collocandosi in un periodo compreso dal 1400
circa al 1580 circa. Attraverso lo studio dei maggiori Trattati rinascimentali
e prerinascimentali quali a titolo di esempio il Flos Duellatorum di Fiore de
Liberi, Il Trattato del Maestro Dall’ Agocchie e quello sui Tornei del Re
Renato d’ Angiò, il Cavaliere dovrà istruirsi sull’antica scuola equestre
approfondendo non solo la disciplina suddetta ma tutta la parte culturale e
storica che gli appartiene.
I Giochi
d’Arme a cavallo riguardano invece la competizione nei giochi
tradizionali quali la Giostra all’anello, la Quintana, uso della spada a
cavallo, uso del giavellotto a cavallo.
La Sezione
Maneggi riguarda invece la riproduzione in piano delle figure ed
esercizi militari dei maggiori trattati rinascimentali. Sia i Cavalieri che le
Amazzoni utilizzano abbigliamento dell’epoca al fine di dare maggiore identità
alla riscoperta dell’Equitazione tradizionale.
[...] L' Alta Scuola Equestre e l’ immagine che vi corrisponde occupano un posto di primo piano nella Corte Aragonese di Napoli. Già all’ epoca di Alfonso V (1416-1458), giovani
nobiluomini come i fratelli Ercole e Sigismondo d’ Este vanno a Napoli per
ricevere un’educazione cortese, attratti soprattutto dal nuovo stile di quell’
arte e desiderosi di far propria l’abilità e l’’eleganza dei cavalieri
aragonesi. Una cronaca anonima dell’ epoca, nel Giornale del duca di
Monteleone attribuisce ad Alfonso V l’ esercito più bello e i cavalieri più eleganti del
suo tempo, senza confronto
con i cavalieri del resto d’ Italia.
Roberto Cinquegrana, Referente Nazionale di Dipartimento, è coadiuvato
come Staff nelle sezioni da due Istruttori riconosciuti quali Fausto Fregni per i “Giochi d’Arme” e Roberta Inama per i “Maneggi”.
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