mercoledì 30 aprile 2008

Abelardo ... e la Conoscenza... e l'Amore !


Salve a tutti,

ne è passato di tempo dall’ultimo Post. Sono stato davvero impegnato sia a livello lavorativo che con l’implementazione della mia nuova Scuola di Scherma Medievale a Napoli. Ho dovuto seguire per bene la questione e l’organizzazione ed ora devo dire che abbiamo 14 iscritti molto affiatati e volenterosi di poter crescere ed apprendere l’arte della Spada Occidentale.

Ma ritorniamo ad esternare su codesto blog gli approfondimenti, che poi riprenderemo la programma didattico e formativo di Aquila Bianca. Vorrei ritornare su Abelardo sul quale ieri sera ho avuto il piacere di affondare il mio pensiero grazie a mia figlia di soli 7 anni. Tempo fa per farla addormentare, le lessi alcune Epistole di Abelardo ed Eloisa e ieri sera, ricordandosi della storia di Abelardo, ha voluto il libro per poterlo leggere da sola… Come padre ho avuto grande entusiasmo… e mi è ritornato in mente il romanticismo del XII secolo di Abelardo e la Sua passione per la ricerca della Conoscenza

Ritorniamo quindi a capire la figura di questo grande uomo. So che a molti di voi che mi hanno scritto, che Abelardo, nonostante reputato eretico dalla Chiesa, ha sicuramente donato piacere nella lettura e dat il suo contributo alla ricerca e alla conoscenza, quale noi Cavalieri dell’Aquila Bianca siamo votati.

Ebbene.


Nella vita di Abelardo "ritroviamo la vita dello studente che viaggiava di città in città, per completare i suoi studi accorrendo a volte da lontano ai piedi di un maestro illustre; e insieme la condizione del maestro, dominata dalla doppia necessità di ottenere normalmente da un vescovo la licenza per insegnare e di raccogliere intorno a sé un numero sufficiente di allievi". Filipphe Wolff


Seguiamo Abelardo, da giovane a Parigi: subito si distingue per le continue argomentazioni rivolte contro le idee del suo maestro, Guglielmo di Champeaux. Deciso a insegnare Abelardo tenta di ottenere una licenza che Guglielmo briga per non fargli avere, ma riesce comunque ad avere l’insegnamento nella città reale di Melun (1102 ca.) poi a Corbeil. Dopo un periodo di riposo Abelardo torna in contatto con Guglielmo e lo costringe ad una pubblica ritrattazione sul problema degli universali dando un fiero colpo alla reputazione del suo vecchio insegnante.
Più tardi, tornato a Le Pallet, Abelardo assiste all’entrata in convento della madre, poi decide di studiare teologia con Anselmo di Laon.


Anche qui la sua contestazione nei riguardi del maestro è feroce, tanto che gli allievi fedeli al vecchio maestro costringono il giovane turbolento a tornare a Parigi. Abelardo è ormai un maestro brillante e accorrono da lui da tutta Europa. Nel 1118 l’avvenimento sconvolgente: l’amore per la diciassettenne Eloisa figlia di un canonico di Notre Dame, fanciulla bellissima e di grande cultura che Abelardo accetta di seguire nel suo perfezionamento. L’amore scoppia ben presto. Il padre della ragazza, sia pure con ritardo se ne accorge e scaccia Abelardo. Gli incontri continuano in segreto e Eloisa rimane incinta: al bambino sarà posto il nome di Astrolabio.
Abelardo si offre di sposare la ragazza ma chiede di mantenere il segreto, su questo punto Eloisa non è d'accordo. Ben presto nonostante tutte le precauzioni la cosa viene risaputa e Abelardo manda Eloisa nel convento di Argenteuil.


La reazione dei parenti è violenta e Abelardo viene evirato. Eloisa prende i voti e Abelardo entra nell’abbazia di S. Dionigi. Riprende l’insegnamento e scrive il trattato De unitatae et trinitatae divina, poi condannato per eresia nel Concilio di Soissons del 1121. Ne deriva un intenso peregrinare fino al ritorno a Parigi e alla fondazione di una propria scuola.
Nel 1141, su proposta di San Bernardo le dottrine teologiche di Abelardo vennero condannate anche dal Concilio di Sens.


Ritiratosi a Cluny muore nell’abbazia di San Marcello nel 1142.

(Continua)


INTELLIGO UT CREDAM

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