mercoledì 2 giugno 2010


Sono orgoglioso.

Non è assolutamente semplice descrivere la gioia che ho provato nel passare un fine settimana come quest’ultimo, tra centinaia di rievocatori ed appassionati come me al combattimento medievale.
Devo prima di tutto fare i complimenti alla Compagnia di Porta Giovia che da anni porta pazientemente avanti questo favoloso progetto rievocativo, altamente filologico che a mio avviso, è il migliore che c’è in questo momento in Italia. E non sono il solo a pensarlo.
Un grazie a Padre Mauro che con grande commozione ha benedetto i nostri gonfaloni e bandiere dopo una messa domenicale alla quale alcuni di noi hanno partecipato. Circa una settantina di tende storiche e centinaia di rievocatori provenienti da tutta Europa sono stati protagonisti di questo ennesimo appuntamento annuale. La nostra Compagnia dell’Aquila Bianca ha avuto l’onore di partecipare schierando oltre al sottoscritto anche il valoroso Cristiano da Venezia.

Devo dire che ho dovuto faticare parecchio a tenere al guinzaglio quest’ultimo Cavaliere che come un bambino sulla cioccolata si avventava sui suoi nemici senza alcun timore, non sentendo in alcun modo le lance e le picche che lo punzonavano dappertutto. Ma andiamo per ordine.

Il Sabato mattina abbiamo montato il campo al completo timorosi di sperimentare la nuova strumentazione da campo per poter cucinare. Il nostro posizionamento è stato realizzato nello schieramento straniero con i tedeschi, polacchi e inglesi con i quali abbiamo avuto un’ottima e reciproca conoscenza. Ci danno dunque notizia di dover combattere “contro” gli italiani… e mentre da un lato un po’ di delusione ci assaliva, dall’altro eravamo ben contenti di confrontarci con i gruppi simili al nostro sul territorio.

Arriva la sera con i preparativi della Battaglia. Un rituale molto affascinante nell’organizzazione dell’armatura e delle armi da usare. Prediligiamo spada e scudo…
Centinaia di Cavalieri in campo alle 21.00 dove il campo era timidamente illuminato dai riflettori della Protezione civile. Uno strazio per me senza occhiali… ma tant’è. Iniziano i primi assalti e subito ci accorgiamo che il livello di impatto, rispetto all’anno scorso e tendenzialmente salito. Molte piu’ armature complete ci permettevano di “randellare” adeguatamente gli avversari in tutta sicurezza. Come dicevo Cristiano da Venezia è inarrestabile e fatico a stargli dietro… ma devo dire che un po’ tutti si accorgono di noi, in quanto non eravamo né con i Polacchi, né con le altri compagini amiche schierate. Sembravamo dei Berserk che si avventavano sugli avversasi assetati di conquista. Veniamo quindi notati dal Comandante polacco che ci chiede con molto onore, di fargli da “guardie personali” per la Battaglia. Accettiamo e lo seguiamo in prima linea.

La Battaglia si conclude la sera del sabato con circa 6 attacchi frontali interminabili che hanno messo a dura prova i nostri fisici…

Il giorno dopo (la domenica) la battaglia è alle 18.00 con un sole tremendo. Ci si riprepara ma io decido di cambiare arma in quanto non ho dato il meglio di me il giorno prima con lo scudo che faticavo a gestirlo. Scelgo la mia spada da una mano e mezzo e decido di rimanere in seconda linea per poter uscire adeguatamente per poter attaccare i Cavalieri con la spada sola. Cristiano invece sempre in prima linea da sfondamento.

Riparte la Battaglia e la storia diventa molto piu’ violenta e cruenta. La strategia ha funzionato e mentre Cristiano sfondava le linee nemiche io atterravo 3 cavalieri avversari costringendoli al ritiro per rottura dell’elmo sfondato in piu’ parti. Ad un certo punto sento una fitta tremenda al costato: un Fante pesante apparentemente tedesco rivelatosi poi di Bolzano, mi trafigge ripetutamente con la sua picca appuntita di lato dove non potevo vederlo con il mio elmo chiuso. Ho gridato soffrendo tantissimo… accasciandomi con un ginocchio sul terreno. Ma non mi sono arreso. Ho cercato di affrontarlo, ma uno… due e tre colpi al viso mi lasciano davvero indifeso a poterlo raggiungerlo vista la sua lunga picca… ma all’improvviso, riesco a deviare la lancia e ne nasce un violento corpo a corpo dove il tedesco, mettendosi in serpentina, fa l’errore piu’ grosso della Battaglia. Prendo la lancia nel fianco e la trattengo e con una veloce leva riesco ad avvicinarmi a lui e a rivoltarlo a terra… facendogli uscire ahimè… la spalla …lussandola. Mi son quindi levato l’elmo e nella foga della battaglia ho cercato di difenderlo per evitare ulteriori cavalieri che gli cadessero addosso peggiorando la situazione. L’alemanno… viene riportato in barella fuori dal campo. Del resto non giochiamo a scacchi….

Rimetto l’elmo e raggiungo Cristiano instancabile. La Battaglia volge alla fine e molti corpi sono a terra un po’ per sfinimento ed un pò per danni. Io e cristiano catturiamo uno dei comandanti avversari e lo costringiamo alla resa.

Dominio totale con le Aquile (in due soltanto) protagoniste in prima linea. Non oso neanche immaginare schierare tutti i nostri cavalieri in campo con le Aquile Bianche in bella mostra. Eravamo infatti molto identificabili e tutti fuori dal campo ci riconoscevano. A questo serviva appunto l’araldica…

Viene il momento dei ringraziamenti dove tutte le compagnie sfinite per lo sforzo salutano il pubblico accorso numerosissimo a vedere la Battaglia e dove si rispetta un minuto di silenzio per i caduti di tutte le guerre di ogni epoca. Momento molto toccante dove mi sono davvero commosso. Vengono detti i MOTTI al richiamo del nome della Compagnia. Il nostro motto, ci viene richiesto di ripeterlo al microfono tanto ha fatto tremare quel campo di battaglia. Un onore per noi ripeterlo e farci conoscere.

Ma l’onore piu’ grande, è stato quello di combattere al fianco di un grande amico e Fratello d’arme quale è Cristiano. Sentire il suo appoggio, il suo fiato, la sua spada al mio fianco. Non c’è prezzo né relazione appropriata per poterla descrivere.

Il prossimo anno schiereremo 12/15 Aquile in Armatura completa, ed il campo di Battaglia tremerà ancora, piu’ violentemente, piu’ clamorosamente.

Un inchino a tutti Voi ed un ringraziamento speciale a RAINULFO per il grande supporto al campo oltre che ai nostri figli e Giovanna che ci ha brillantemente sostenuto per tutto ciò che serviva per “sopravvivere” in questi due splendidi giorni.

Onore alle Aquile


INTELLIGO UT CREDAM !!!!

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