sabato 3 luglio 2010

Napoli - 27 Gennaio 1352 – Convento di San Domenico Maggiore




Guglielmo Barrile era incredulo, sgomento. Davanti ai suoi occhi un’immagine raccapricciante, ai margini di ogni comprensione. Lui cresciuto in un ambiente quasi monacale, non riusciva a tradurre quelle quella apparente blasfema situazione. Suo padre, eroe dell’Ordine del Tempio, soppresso nel lontano 1312, lo educò bene prima di morire. “Difendi la Chiesa - diceva… - difendi il PAPA legittimamente eletto!” Parole incomprensibili in quanto fu proprio la Chiesa a causare l’esilio di suo padre e l’uscita dall’Ordine per ritirarsi a vita laica. Una sofferta vita laica… Allora perché difendere i suoi nemici? Nonostante tutto lui fu allevato come un vero figlio di Cristo senza riservare rancore verso la Chiesa, anzi con il grande sollecito a difenderla! Perché?

In quella stanza del Convento una quantità di libri che lui non avrebbe mai immaginato di vedere in tutta la sua vita. Un Convento, quello domenicano, dedito essenzialmente alla requisizione di libri “scomodi”, che doveva aver provveduto ad eliminarli, li aveva invece nascosti e catalogati. Attorno a se una decina di Monaci dediti alla lettura… allo Studio, ma non erano vangeli o sacre scritture.. no. Erano letture incomprensibili .

Gaudenzio, il Padre superiore, vedendo la sorpresa negli occhi del suo pupillo Guglielmo, gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla. Guglielmo si girò di scatto assorto com’era nei suoi pensieri e gli chiese: Padre cosa significa tutto questo, cosa state facendo?

Gaudenzio lo guardò accennando un sorriso, e lo accompagnò al primo tavolo dov’era occupato a leggere Rainulfo da Prato. Teneva tra le mani un antico testo di Raimondo Lullo denominato “Trattato della Quinta essenza”. “Questo è un grande compendio di filosofia, alchimia ed altissima conoscenza della natura, e quindi di Dio…” lo anticipò Gaudenzio prima che Guglielmo potesse emettere parola. In questa sede caro Guglielmo – aggiunse Gaudenzio – proteggiamo e cataloghiamo tutti i testi antichi fondamentali per la ricerca di Dio e per la sua totale conoscenza non solo attraverso la fede, ma anche con la ragione. Ragione e fede camminano assieme e l’una sorregge l’altra. Intelligo Ut credam, Credo ut Intelligam…

Guglielmo si inchinò su un ginocchio quasi investito da una nuova illuminazione, con una lacrima che dal suo viso scendeva lenta…



(Continua)


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