venerdì 31 dicembre 2010

Morte "presunta" di un Occultista Napoletano ...



Nonostante mi stia preparando a festeggiare in Famiglia il nuovo anno, piacevolmente unito con gli amici, mi ritrovo a scrivere ed a riflettere sulle questioni in sospeso che sto seguendo oramai da diversi anni.

Il Libro sulla Cavalleria del Nodo è quasi finito e la trama del relativo film che gireremo a breve si sta adattando alle ultime scoperte di questo periodo. Grazie alle mie ottime aristocratiche amicizie in questi diversi anni di studio sono entrato in contatto con le maggiori organizzazioni internazionali che mi hanno permesso di allargare moltissimo le mie vedute e conoscenze. I continui viaggi soprattutto all’estero poi, mi hanno fatto realmente comprendere la situazione geopolitica di alcuni Stati ed i motivi di stallo nelle trattative di pace nei paesi mediorientali. Sono stati quasi 20 anni di continue avventure non ancora terminate e che un giorno verranno raccolte in un altro libro, la cui fine ancora deve però avvenire.

Avevo solo 23 anni quando fui sconvolto dalla notizia della scomparsa del Prof. Santanna nello Yemen, giovane professore quarantunenne di Storia delle religioni presso l’Istituto Orientale di Napoli. In quel periodo ero in pieno studio nel “Necronomicon” e dopo essere entrato nell’Ordine il mio interesse per l’occulto e per il mito si era accresciuto sempre piu’, soprattutto dopo le letture di Sithcin e sulle divinità Sumero Babilonesi. Sapevo che il Prof. Santanna era da tempo dedicato allo studio dei miti e leggende mediorientali, e la sua sparizione nello Yemen, lasciava presagire le piu’ nefaste deduzioni . Il Professore era stato incaricato di raggiungere il museo Nazionale Yemenita per analizzare e discutere il ritrovamento di una Mummia che pare appartenesse proprio a Abdul Alhazred, redattore del Necronomicon. Il Professore era un “napoletano”. Ma su questo dopo probabilmente ci ritorneremo.

In quel periodo ero affascinato soprattutto dalla leggenda della Biblioteca d’Alessandria e dai testi perduti a causa dell’incendio appiccato prima dai Cristiani e poi dagli Arabi. La cosa cominciò molto tempo prima intorno all’anno 1000/700 a.C. in Mesopotamia… l’odierno IRAQ (poi capiremo quanto era importante l’IRAQ proprio per la comunità internazionale).Presso Kut al Amara, antica città sacra di origine sumera, un gruppo di Sacerdoti ribelli si oppone alla sostituzione delle antiche Divinità con il Panteon dei nuovi dominatori. Questi sacerdoti redigono clandestinamente una copia corrotta del poema ENUMA ELISH, il Poema della Creazione Babilonese, ma una volta scoperti vengono murati vivi nella sancta sanctorum della Ziggurat rovesciata portando tutti i blasfemi testi nella Biblioteca Reale di Ninive. Nel 333 a.C. circa Alessandro magno conquista Ninive ed incorpora tutti i testi della Biblioteca scritti a caratteri cuneiformi. Fonda dunque la famosa Biblioteca d’Alessandria trasferendovi gran parte della Biblioteca di Ninive. Nel 284 a.C. circa i Tolomei ordinano la traduzione dei testi in Greco.

Successivamente a questo i hanno come dicevamo depredazioni e incendi, l’ultimo attribuibile agli Arabi nel 640 d.C. ma vengono salvati moltissimi “libri proibiti”.

Nel 730 d.C. circa, Alhazred scrive il Kitab Al Azif, che prenderà poi il nome greco NECRONOMICON solo grazie a Teodoro Fileta, erudito bizantino che lo tradusse dall’arabo…. Tale libro viene ovviamente messo al bando dall’Inquisizione successivamente e si incominciano a perdere le tracce….

Fino a quando nel 1912, dopo innumerevoli voci di pseudo ritrovamenti in giro per il mondo, non viene ritrovato un manoscritto denominato “Voynich”. Fu acquistato da un antiquario americano dai Gesuiti presso Villa Mondragone a Frascati. Nel 1967 il Prof. Lang ne realizza la decifrazione convenendo che il Manoscritto è in realtà un commentario di certi passi del Necronomicon.

Nel 1987 il centro Scavi di Torino per il Medio Oriente comincia ad effettuare degli scavi archeologici nei pressi di Kut al Amara, centro agricolo dell’IRAQ sud orientale, dove sorgeva l’antica Kutu.Tale spedizione scopre i sotterranei dello Ziggurat in cui furono sotterrati i Sacerdoti ribelli. Nella Sancta Sanctorum vengono ritrovate oltre alle undici mummie, undici tavolette che contenevano i testi dell’ENUMA ELISH.

Eh eh …. E nel 1990 il Kuwait viene invaso dal’IRAQ…. Ed i lavori di recupero delle tavolette viene sospeso. Tutti i materiali rinvenuti vengono portati nel sotterraneo del Iraqi Museum. A causa della guerra i nostri esperti non possono documentare le scoperte ed il tutto viene fatto passare come fanta archeologia.

Ma nel 1993 viene pubblicato in Italia il libro “Necronomicon, magia nera in un manoscritto della Biblioteca Vaticana” in cui l’autore esaminando un manoscritto della Biblioteca Vaticana s’imbatte in una traduzione greca di Teodoro Fileta del libro proibito. Nel 1997 il Prof. Carranza che aveva partecipato agli scavi dello Ziggurat si reca in Iraq al fine di organizzare una Mostra dell’antica Nimrod. Ebbe però nuovamente diniego di consultare le tavolette di Kutu in quanto a detta del responsabile del Museo, queste ultime non erano state ancora re inventariate e stipate chissà dove nei sotterranei del Museo. Ma dopo la Guerra le tavolette c’erano ancora????

Sempre nel 1997, e qui ritorniamo a Santanna, nelle vicinanze della zona archeologica di Marib nello Yemen viene ritrovata la tomba nella quale è sepolto il corpo mummificato di un sacerdote. Accanto al corpo mummificato viene recuperata una bisaccia all’interno della quale si recuperano una serie di pergamene scritti in lingua Sabea. Il Prof. Santanna dava con ogni probabilità l’identità della mummia al redattore del Necronomicon.

Cosa dunque è successo a Santanna dopo tale ritrovamento? Quali forze hanno contribuito al recupero di tali documenti? Era Santanna appartenente a qualche Ordine dedito al recupero di queste antiche testimonianze?

Quanti interrogativi vero? Non è un caso che nel 2003 durante la seconda Guerra del Golfo, il Museo Nazionale Iracheno era perennemente presidiato da forze speciali americane. Nonostante la loro pseudo protezioni moltissimi rari pezzi della collezione sono spariti.

Ma ora … chi li sta cercando? E cosa rappresentano i pezzi che mancano nel Museo? Quali forze sono in campo?


Cap. Roberto da Amalfi
"Virtute et Constantia"











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