sabato 16 luglio 2011

Torneo Internazionale di Doornenburg (Olanda)


"Lo scudiero francese aveva poco piu’ di 14 anni, un visino tenero ed un corpo molto esile. Era stato affidato per aiutarmi nella vestizione e passandomi pezzo per pezzo mi guardava entusiasmato dal luccichio dell’armatura che gli rifletteva in viso. Fu tempo di passarmi le braccia. Le indossai e le strinsi con le cinghie come potei. Lui fece cenno di controllare affinchè calzassero nel migliori dei modi. Sul mio elmo era appoggiato il laccio rosso. Indicai al caro ragazzo di passarmelo. Non comprendeva cosa ne dovesse fare ed io gli feci segno mimando di legarmelo al braccio sinistro quanto piu’ forte avesse potuto…Inarcò le ciglia chiedendomi con gli occhi a cosa servisse questo accessorio… la sua aria era dolce e curiosa. Nel breve tempo del completamento della vestizione gli narrai la storia di Ermete e del significato del laccio a cui ero votato come Ordine cavalleresco. Lui abbassò il capo in segno di rispetto del Fratello prematuramente scomparso, e guardandomi con gli occhi pieni di lacrime …baciò il laccio. Un brivido gelido mi passò la schiena, girai lo sguardo altrove per non incrociare i suoi occhi e mi sforzai come possibile di non piangere. Alzai gli occhi al cielo e ringraziai Ermete raccomandandomi a lui affinchè tutto andasse bene. Lo scudiero allora accennò con voce flebile… E di cosa dovrei scusarti? replicai io… le tue lacrime sono Oro che luccicano sul tuo viso, sono il segno di un ricordo che non deve essere cancellato… sono la testimonianza che dove esiste un Cavaliere del Nodo esisterà ancora la memoria di Ermete….

E cosi fu... Se Dieu Plait…

Doornenburg è stata una delle migliori esperienze della mia vita, sia per le persone incontrate che per il sogno che ho finalmente realizzato. Ero li con i migliori “Jousters” al mondo per cercare umilmente di fare la mia esperienza. I Francesi mi hanno preso con loro illustrandomi segreti, trucchi e strategie di questa antica arte cavalleresca e gliene sono immensamente grato. Con enormi sacrifici logistici e di viaggio ho voluto caparbiamente essere presente ricevendo in cambio soddisfazioni inenarrabili. Il posto era un paesaggio da fiaba, con il castello che si ergeva sul campo di Giostra. L’accampamento era ricco di tende e il tutto era enormemente frequentato dal pubblico che aspettava il piatto forte della giornata: la Giostra.

Dopo aver montato l’armatura e dopo la breve ma intensa emozione citata sopra, mi accingo con 2 scudieri verso JOI il cavallo gentilmente messomi a disposizione dai francesi. Non è da tutti ricevere un simile regalo che dimostra grande e reciproca stima da parte di coloro i quali mi hanno accompagnato in questa fantastica avventura. Joi era pronto con la gualdrappa della Compagnia dell’Aquila Bianca e si muoveva maestoso quasi come eccitato dalla gara che stava per affrontare. Lo monto con tranquillità, anche se la fitta all’inguine si faceva sempre piu’ pressante. Lo scaldo… e noto subito che tutto è perfetto. L’unico particolare da segnalare è l’aver scelto di usare l’elmo Italiano e non il becco di rana da poco acquistato. Su quest’ultimo devo fare ancora opportuni test in quanto è davvero scomodo nel gestire il cavallo. Gli Olandesi e Belgi già pronti mi fanno cenno di presentarmi in fila con loro in modo tale da arrivare tutti uniformati. Un onore per me avvicinarmi a loro. Ci si mette in linea… ci si chiude gli elmi…e Raymond che comanda la fila fa cenno di partire prima dolcemente e poi al galoppo sempre mantenendo la fila. Il cuore mi batteva forte…vedevo i bambini che prima distratti dalle bancarelle sentendo il terreno sobbalzare al nostro passaggio subito offrirono il loro sguardo allo spettacolo del nostro galoppare. Vedere i loro occhi illuminati non ha prezzo…. Non ha prezzo.

Ci posizioniamo nel campo e l’Araldo in Olandese fa le opportune presentazioni Cavaliere per Cavaliere…. Io attendevo ansioso il mio nome per poter sfilare da solo e farmi conoscere. All’improvviso da dietro una voce che mi chiamava…. Robertooooo … Robertooooo your FLAG!!! (la tua Bandiera). Mi stavano passando la bandiera del REGNO DI NAPOLI che se anche non fosse filologicamente corretta visto il periodo, andava per me ad indicare la mia provenienza… la mia identità. Comincio a galoppare con la bandiera che sventola. Volgo lo sguardo in alto ed il mio cuore si riempie di orgoglio sentendo anche da lontano qualcuno che incitava con ITALIA !!! ITALIA !!! . Indescrivibile.

Finite le presentazioni… ci si mette da parte aspettando i nomi dei primi a giostrare. Vengo nominato per secondo… vado in ansia…. Controllo l’armatura… il cavallo i settaggi… ed ecco il mio nome contro un grandioso belga (non faccio i nomi). Mi passano la lancia… posiziono il cavallo e parto a galoppo…… SBAAANNG!!!!!! Un attimo… un colpo…. Un frastuono…. Il mio respiro è molto forte cercando di tenere il cavallo per rallentarlo… giro lo sguardo verso Foufi (uno dei grandi amici francesi che mi assisteva) e lui mi fa 3 POINT!!! 3 POINT !!!!! L’altro neanche mi aveva sfiorato. Comincio a crederci… comincio a crederci. In un attimo mi passano davanti agli occhi gli allenamenti fatti, i sacrifici per arrivare fino a li… e tutto ciò che ho dovuto investire per arrivare a fare ciò che stavo facendo….

Uno dopo l’altro gli impatti sono tremendi ma vanno tutti “quasi” a segno. La mia prima preoccupazione era non farmi male e di essere dignitoso nella giostra e ringraziando il cielo (ed Ermete) cosi è stato. Alla fine non entro nei meriti dei punteggi ma altri mostri sacri del Jousting arrivano alla finalissima la cui vittoria va proprio al Team Francese, a mio avviso il migliore.

La sera si cena tutti al Castello vestiti di buon gusto per la serata. Tanto vino, grande amicizia narrando le nostre imprese passate e quelle future. L’Europa è ricchissima di tornei di questo tipo e l’Aquila Bianca è stata invitata a tutti avendo conquistato fiducia e gloria a questi ultimi due eventi internazionali. Devo ringraziare di cuore il team francese di tutto ciò che mi ha dato nella speranza che abbia ricambiato la loro fiducia con la mia operativa collaborazione e con il modesto risultato conseguito. Un abbraccio particolare a Foufi… ed al piccolo scudiero di cui però non ricordo il nome ma solo la sua emozione.

Un abbraccio a tutti


Cap. Roberto da Amalfi
"Virtute et Constantia"

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